MotoGp Qatar 2018: L’Italia s’è desta!

Emozioni Tricolore in Qatar. Nell’apertura stagionale della MotoGp 2018, sul circuito di Losail, l’Inno di Mameli risuona, in doppietta, sul podio della Moto 2, con due ragazzi meravigliosi: Francesco “Pecco” Bagnaia, SKY Racing Team VR46 (il prossimo anno correrà in MotoGP con la Ducati Premac), che vince la gara in autorità, tenendo la testa della corsa, benché insidiato da un ottimo Lorenzo Baldassarri, Pons Racing, che tallona il torinese sino alla bandiera a scacchi, sotto la quale passa secondo. Eccellente quarto Mattia Pasini, dietro Alex Marquez.

Nell’ouverture 2018 del massimo “Circus” motoristico internazionale delle due ruote, oltre alla grande soddisfazione di scorgere, in Bagnaia e Baldassarri, ottime previsioni per il futuro della squadra italiana in MotoGp, è emerso brillantemente anche Lorenzo Della Porta, terzo in Moto 3.

Questo buon avvio nelle categorie minori è apparso, ai più, come un incoraggiante preludio alla classe regina, con Andrea Dovizioso, stupendo su Ducati lo scorso anno come in tutti i test di quest’inverno, Andrea Iannone, su una Suzuki che sembra poter dire la sua, il coriaceo Danilo Petrucci, Ducati Premac, il “rookie” Franco Morbidelli, Honda Marc VDS, e “last but non least” (di proposito nominato ultimo nell’elenco dei “nostri”: n.d.r), Valentino Rossi, fresco di rinnovo con la Yamaha, fino al 2020.

Partiamo col dire che “Dovi” sta interpretando al meglio la più bella Ducati degli ultimi anni ed oggi è stato semplicemente fantastico. Vederlo “beffare” Marc Marquez, ancora una volta, sul finale, è stato qualcosa di fantastico (Scuola italiana di Cuore, Scuola spagnola di Plastica). Onore al siculo-romagnolo, che ha meritato alla grande la vittoria araba.

Di Vale, invece, c’è da dire che la Yamaha è appena “un filo” sotto Ducati ed Honda (almeno stando alle attuali performance) ma lui, se la moto c’è, c’è sempre. E a Losail non è stato affatto a guardare (cosa del resto contraria alla sua natura). Sempre lì, fra i primi.

VR46, nei primi commenti, ha dichiarato: “Ho sempre guidato preciso, senza esagerare. Ho fatto solo un errore quando ho tirato la staccata a Zarco e poi si è scatenato il “branco di lupi”. Penso che mi abbiano rinnovato il contratto per rispetto alle persone anziane!” (grande risata: n.d.r.). Vale ha lottato fino all’ultimo e, alla bellezza di 39 anni, il “canarino” (così lo chiamano i suoi detrattori) ha chiuso a podio in Qatar. Un po’ di moto in più, in Yamaha, e il “vecchietto” sarà lì, in vetta, anche quest’anno e… a seguire.

Sei vecchio e arrivi terzo, Vale! Dici che la Yamaha 2016 consuma le gomme nel finale e la Casa di Iwata “ascolta” Vinales che chiude quinto e Zarco ottavo, quest’ultimo però davvero molto bravo, partito dalla Pole, e dominatore per buona parte della gara. Per il miglior “Set Up” sarebbe ora che iniziassero ad ascoltarti un po’ di più…

Domenica 18 marzo 2018: nell’Emirato Arabo del Qatar, assodato che ognuno “tifa” chi vuole, bisogna dare ragione a Vale. W l’Italia e…WLF!

Autore dell'articolo: Marina Federico

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