Test Citroen Grand C4 Spacetourer: Viaggio nello spazio

Proprio in queste settimane ha cambiato denominazione per sottolineare l’appartenenza ad una “famiglia” di vetture che ha fatto dello spazio armoniosamente tecnologico la propria cifra distintiva. E così, insieme alla “sorella minore” C4 Picasso, anche la Grand C4 Picasso protagonista di questo “speciale” confluisce nella filosofia progettuale “Spacetourer”, posizionandosi a livello intermedio tra l’apprezzato omonimo  modello, da cui prende spunto la nuova denominazione, e la C4 Spacetourer che rappresenta l’espressione più “compatta” tra le monovolume di Casa Citroen. Identica in tutto e per tutto alla Grand C4 Picasso, la Grand C4 Spacetourer ha così cambiato la “firma”, mantenendo immutati gli importanti contenuti di cui è connotata sin dal suo lancio. Contenuti che parlano di tecnologia, confort, sicurezza, design e prestazioni, queste ultime di prim’ordine sia a livello dinamico quanto in termini di consumi ed emissioni. Al primo sguardo, l’impressione che Citroen Grand C4 Spacetourer trasmette è quella di un’armonia complessiva di rara gradevolezza, risultato non semplice da raggiungere trattandosi di un “corpo vettura” lungo più di 4,6 metri e largo poco meno di due metri. Modellare profili di grande efficacia estetica su queste dimensioni è una “missione” di quelle molto impegnative, peraltro perfettamente compiuta dal Centro Stile Citroen che è riuscito a disegnare una prospettiva laterale estremamente fluida ed armoniosa, vero elemento distintivo della vettura, laddove il frontale ed il posteriore non derogano dalla cifra stilistica già espressa per la più compatta C4 Spacetourer, rimarcando soprattutto anteriormente quel family feeling, composto dalle linee spioventi della calandra ben sposate ai profili piatti e sinuosi del cofano, che abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare su tutta la nuova gamma Citroen. Proprio sulla visione della fiancata, dunque, Grand C4 Spacetourer “gioca” con successo l’identità del proprio stile unico e inimitato, componendo una linea di cintura marcatamente alta con ampie e slanciate superfici vetrate, che hanno il pregio di inondare di luce l’ampio abitacolo.

Il tutto con profilature curvilinee che ammorbidiscono tanto le fiancate quanto il tetto, effetto estetico ben replicato dalle bombature a rilievo dei generosi passaruota, che ospitano i bellissimi cerchi in lega da 17 pollici calzati su pneumatici Michelin Primacy. Accedendo all’abitacolo si ha letteralmente la sensazione di “salire in macchina”, vista la marcata altezza da terra del pianale, fattore che regala una piacevole e panoramica prospettiva visiva una volta accomodati sull’accogliente sedile di guida, particolarmente morbido quanto anatomico. E si tratta di una percezione di confort che è tradizionale a bordo di una Citroen e che rimanda alla piacevolezza di “antenate” mitiche, la più amata delle quali è senza dubbio l’indimenticabile DS, con la quale Grand C4 Spacetourer condivide molte caratteristiche estremamente gradevoli quali l’elevatissimo confort di bordo, l’efficacia delle sospensioni, la fluidità di erogazione della potenza, l’impeccabile silenziosità dell’abitacolo, le ampie e profilate superfici vetrate ed il design ardito e originale, capace di tradurre e plasmare volumi importanti in opere d’arte automobilistiche.

Il posto guida si affaccia su una plancia elegante quanto razionale, ben organizzata nei comandi facilmente individuabili che riportano le funzioni ai display di generose dimensioni: dati di viaggio, sistemi di navigazione ed infotainment sono velocemente accessibili e gestibili in maniera intuitiva e tanto la levetta di selezione del cambio automatico, quanto il volante multifunzione a comandi integrati, profilato in basso per rendere più agevole i movimenti delle gambe, completano un’ergonomia complessiva di ottimo livello. Basta sfiorare il pulsante di accensione ed il ronzio del propulsore turbodiesel si rende appena percepibile nella piacevole silenziosità dell’abitacolo. Grand C4 Spacetourer protagonista dell’approfondito test drive di cui ci siamo occupati è declinata nella versione probabilmente più apprezzata tra quelle offerte dalla Casa del “Double chevron”: la BlueHDi 150 Start&Stop, dotata di cambio automatico EAT6 a 6 rapporti, si è rivelata particolarmente adatta, efficace e ben dimensionata in riferimento al corpo vettura. E non v’è dubbio che si tratti di un propulsore di prim’ordine: forte della sua alimentazione Common Rail il 4 cilindri da due litri di cilindrata è capace di erogare ben 150 cavalli in maniera estremamente fluida, grazie all’eccezionale coppia in grado di sprigionare 370 Newtonmetri a soli 2000 giri. Il che, anche grazie all’ottimo cambio automatico, che nella selezione dei 6 rapporti si adatta allo stile di guida del conducente, garantisce il miglior compromesso tra la gestione di una potenza sempre pronta e disponibile ed uno spiccato contenimento dei consumi. Eccellente anche lo sterzo ad assistenza elettrica variabile, azionabile con grande leggerezza a basse velocità ed altrettanta precisione all’aumentare dell’andatura, che presenta un diametro di sterzata notevole, tra i 10 e gli 11 metri, tenendo conto del passo lungo da oltre 2,8 metri della vettura. Assolutamente adeguato anche l’impianto frenante: forte di 4 dischi dotati di pinze flottanti, di cui gli anteriori autoventilanti da 304 mm e posteriori da 290, assicura decelerazioni progressive e ben modulabili, non mostrando segni di affaticamento o “allungamenti della corsa del pedale” anche dopo un utilizzo prolungato percorrendo le discese più ripide. Ottimo l’assetto, che rappresenta un eccellente compromesso tra confort e dinamismo di guida, grazie ad ammortizzatori dalla taratura molto efficace che ben lavorano tanto sulla geometria anteriore, che presenta uno schema “pseudo McPherson”, quanto al retrotreno, dove il compito di interpretare al meglio curve e sconnessioni è affidato ad un assale a traversa deformabile.

Tornando a bordo e analizzando le peculiarità dell’abitacolo, è proprio il concetto di “armonia del viaggio nello spazio” ad essere più che legittimato dall’estrema modulabilità degli interni. Dai 7 comodi posti con 130 decimetri cubi di spazio bagagli offerti dalla Grand C4 Spacetourer si può arrivare ai 1835 decimetri cubi se si utilizzano solo i due posti anteriori ribaltando opportunamente quelli in 2^ e 3^ fila, transitando per infinite configurazioni intermedie che ripartiscono lo spazio di carico in funzione dei posti utilizzati. Ed è proprio questa frazionabilità che produce una flessibilità di utilizzo particolarmente utile e preziosa, facendo risultare Grand C4 Spacetourer perfettamente adeguata alle più svariate condizioni e necessità di trasporto.

Altro punto di forza di questo gradevolissimo monovolume è senz’altro il livello dei consumi, particolarmente contenuti nonostante una massa che spazia dai 1550 Kg con il solo guidatore a bordo sino ai 2880 kg in configurazione a pieno carico: al rifornimento Grand C4 Spacetourer “denuncia” valori di 4,4 litri per 100 km nel “ciclo misto”, che scendono addirittura ai 4,0 litri su tracciati extraurbani a velocità costante. Percorrere tra i 20 ed i 25 chilometri con un litro, a bordo di una vettura così importante quanto a massa e dimensioni, dimostra l’ottimo lavoro svolto da Citroen nell’ottimizzazione elettronica del propulsore e nella ricerca di un’aerodinamica particolarmente efficiente, fattori vincenti non disgiunti dall’adozione di un ottimo cambio automatico che sa “interpretare” adeguatamente il miglior compromesso tra prestazioni notevoli (da 0 a 100 Km/h in 10 secondi e 2 decimi, con 207 Km/h di velocità massima) e consumi irrisori. A Paolo Calovolo, Direttore di Motoritalia e tester ufficiale di Racing Team motori & sport, il giudizio sulle impressioni ricavate alla guida di Grand C4 Spacetourer:

“Grand C4 Spacetourer appartiene certamente alla tipologia di vetture che prediligo quanto a caratteristiche complessive, ovvero automobili dal passo lungo e dalle dimensioni generose, capaci di offrire confort, spazio, tecnologia, reattività, maneggevolezza e capacità di trasporto e carico. Per questi motivi il test drive con la monovolume transalpina mi ha molto interessato e incuriosito, proprio per verificare fin dove Citroen si è spinta nell’interpretare al meglio i parametri di un segmento molto combattuto a livello commerciale sul mercato automobilistico. E va detto che gli oltre duemila chilometri percorsi in ogni configurazione di tracciato, da quello urbano a quello autostradale, spingendomi a quelli extraurbani collinari, mi hanno lasciato la piacevole sensazione che C4 Grand Spacetourer sia dotata di un eccellente equilibrio prestazionale sia per quanto concerne il comportamento dinamico che per la qualità della vita a bordo. Ad iniziare dall’ergonomia, che per un driver di quasi un metro e 90 di statura come il sottoscritto è un parametro di fondamentale importanza: salire a bordo concede condizioni di accesso molto confortevoli e trovare la perfetta posizione di guida è semplice ed immediato, grazie alla regolazione del volante in altezza e profondità, nonché al posizionamento millimetrico concesso dal sedile a regolazione elettrica, che consente di parametrare al meglio seduta, schienale e supporto lombare.

Proprio il volante in pelle a multifunzioni integrate è parso molto riuscito, presentando materiali e diametro di impugnatura perfettamente adeguati alla qualità generale degli interni ed alla funzionalità di guida. Uno sguardo esplorativo ai servocomandi, ordinatamente distribuiti sulla plancia e ben supportati dal doppio display di monitoraggio, ed è ora di schiacciare il pulsante “start” per scoprire le qualità dinamiche di questa Spacetourer dotata di un bellissimo motore “due litri” turbodiesel da 150 cavalli: come si vedrà, un livello di potenza perfettamente calibrato per poter fruire di prestazioni adeguate a fronte di consumi bassissimi. La scelta del percorso e della location, questa volta, è particolarmente curata, optando per il Relais – Azienda Agricola Fabio de Beaumont sito a Castelvetere sul Calore in provincia di Avellino, stupendo borgo irpino dove storia ed enogastronomia sono di eccellenza, che presenta percorsi collinari di grande suggestione e rara bellezza, come descritto dal Barone Francesco de Beaumont e dal figlio Fabio, in un riuscito parallelo tra bellezza e tradizione Citroen e storicità del loro casato, che oggi si occupa anche di produzioni enologiche autoctone di altissima qualità. E, proprio in termini di bellezza e tradizione, è stata particolarmente gradita la partecipazione al test drive di una tra le più famose icone heritage di Citroen: un superbo esemplare di DS 20 Super che, ante litteram, seppe emozionare ed affascinare il pubblico (esattamente come Grand C4 Spacetourer) con il suo design ardito e anticonformista, le riuscite ed innovative soluzioni tecnologiche, l’ottima fluidità nell’erogazione della potenza ed il grandissimo confort di bordo, ovattato in una silenziosità per l’epoca rara a trovarsi.

Su percorsi spazianti dal misto veloce al “guidato”, Grand C4 Spacetourer si è disimpegnata benissimo, rivelando ottimi livelli di reattività e maneggevolezza. Grazie all’eccellente cambio automatico autoadattativo EAT6, la sensazione è quella di poter disporre sempre del giusto rapporto e di una riserva di potenza, pronta a sprigionarsi sotto il pedale dell’acceleratore, molto utile nelle ripartenze in salita dopo i tornanti come nei sorpassi effettuati in condizioni di massima sicurezza. Si guida bene e senza fatica, questa Spacetourer, godendo di ampia visibilità su tutti i lati della vettura e di una silenziosità di marcia che, se da un lato consente di mantenere basso il tono di voce nel dialogo tra i passeggeri, dall’altro esalta la qualità del suono del bellissimo impianto audio di bordo a 6 altoparlanti. Soprattutto stupisce il livello di handling anche negli spazi più ristretti ed in parcheggio, merito del raggio di sterzata particolarmente generoso in rapporto al passo lungo della vettura. L’assetto è stabile ed affidabile anche a pieno carico, laddove Grand C4 Spacetourer dà il meglio sui tracciati veloci e misto veloci, peraltro disimpegnandosi degnamente anche nelle virate più impervie. Buona la frenata, ben modulabile e instancabile anche nelle discese affrontate ad andatura disinvolta, segno di corretto dimensionamento dei dischi e di eccellente qualità dei materiali d’attrito. Fluida e concreta la dinamica di guida che ben si adatta allo stile dei più svariati conducenti, sempre all’insegna di un’omogeneità di comportamento, tra lieve sportività e velocità di crociera, più che soddisfacente. Clamorosamente bassi i consumi in rapporto alla potenza, alle prestazioni ed alla massa della vettura: in questo giocano un ruolo fondamentale l’aerodinamica molto curata e la gestione elettronica del motore, soprattutto in termini di regolazione costante della portata di aria e gasolio nel ciclo di combustione. Aver percorso, senza particolari accorgimenti, più di 20 chilometri con un litro di carburante nel ciclo misto è stata una piacevolissima conferma della bontà del lavoro svolto in casa Citroen. In sintesi, Grand C4 Spacetourer si è rivelata una tra le più riuscite Citroen degli ultimi anni, meritevole di essere provata per il desiderio, che istintivamente sa suscitare in quanti hanno il piacere di “abitarla”, di percorrere comodamente molti chilometri, possibilmente in buona compagnia.

Anche sotto il profilo della sicurezza e delle dotazioni, Grand C4 Spacetourer dimostra tutto il suo eccellente controvalore, rivelandosi molto ben dotata. Proprio iniziando dall’aspetto inerente la sicurezza, sono assolutamente degni di nota gli equipaggiamenti relativi alle dinamiche di rallentamento e arresto della vettura: non mancano, infatti, l’ABS con ripartitore elettronico di frenata, l’aiuto alla frenata di emergenza (AFU), l’accensione automatica delle luci di emergenza in caso di forte decelerazione, il freno di stazionamento elettrico automatico e l’utilissimo sistema di partenza assistita in pendenza “Hill Assist”. Anche sotto il profilo della motricità e della stabilità, questa Spacetourer può contare sul Controllo elettronico di stabilità (ESP) e sul sistema antipattinamento ASR che, unitamente all’Intelligent Traction Control assicura un perfetto controllo della vettura anche in accelerazione. Non meno pregevole la presenza a bordo di ulteriori dispositivi utili ad allertare ed assistere il conducente ed i passeggeri in caso di difficoltà, quali il “Coffee break alert” che segnala l’opportunità di una pausa ristoratrice dopo un prolungato periodo di guida, il Citroen Connect Box che stabilisce un contatto di emergenza con l’Assistenza Citroen, il sistema di fissaggio Isofix dedicato ai seggiolini per bambini allocati sulla seconda fila dei sedili, il rilevatore dell’eventuale bassa pressione dei pneumatici (a cui si accompagnano il kit di riparazione o il ruotino di scorta) ed il sistema di sorveglianza dell’angolo morto di visuale (SAM). Anche le manovre di parcheggio e quelle in spazi angusti non presentano sostanziali difficoltà grazie alla presenza del Park assist, dei sensori di parcheggio anteriori e posteriori, dell’Easy parking system e della comoda telecamera di retromarcia, mentre il computer di bordo riferisce tanto allo schermo panoramico da 12 pollici HD quanto al “Touch pad” da 7 pollici ubicato nella plancia con azionamento “touch screen”. A completare le dotazioni, molto utile il regolatore / limitatore di velocità e le prese di alimentazione sia da 12 che da 220 volt, ben accompagnate dalle prese USB e Jack che consentono l’interfaccia con qualsiasi dispositivo multimediale. Tra le “chicche” disponibili spiccano, inoltre, il parabrezza atermico “Wide angle screen”, il retrovisore interno fotocromatico accompagnato dallo specchietto dedicato alla sorveglianza dei bambini, i tre sedili individuali che compongono la seconda fila e che sono regolabili individualmente nell’inclinazione dello schienale e nello scorrimento longitudinale, i tavolini estraibili allocati sullo schienale dei sedili anteriori, i vetri posteriori ed il lunotto oscurati e le tendine parasole per la seconda fila di sedili. A contribuire ulteriormente alla migliore temperatura ed umidità percepita a bordo, non manca un pregiatissimo climatizzatore automatico bi-zona a carboni attivi, con funzione Mono/Rear, regolazione touch screen della funzione Auto su tre livelli e diffusori regolabili sui montanti posteriori, con regolazione indipendente del flusso d’aria, fruibili dai passeggeri seduti sulla seconda fila di sedili. Ricca di personalità, di contenuti e di “attenzioni” dedicate a conducente e passeggeri, Grand C4 Spacetourer rappresenta, così, pienamente, un’idea compiuta, sintetizzabile quale “Armonia del viaggio nello spazio”.

Paolo Calovolo

Autore dell'articolo: Paolo Calovolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *