Alla Mercedes se la ridono di gusto, alla Ferrari “girano le balle” (come ha avuto modo di esternare con italico aplomb il Presidente Sergio Marchionne). Il risultato finale della 3 giorni brianzola potrebbe essere sintetizzato così, anche se, a ben vedere, c’è molto di più da ricordare. Certo, proprio nell’imminenza dei festeggiamenti a Maranello per i 70 anni di vita del Cavallino rampante, una débacle così proprio non ci voleva, anche se un podio per Vettel (reso incerto sino all’ultimo dal fantastico binomio Ricciardo – Red Bull) è pur sempre uscito. Ma la sostanza non cambia: l’abisso di prestazioni che hanno separato Mercedes e Ferrari sullo straveloce Tempio della (appunto..) velocità rivela che la “Stella” ha parecchie ottime carte in mano e che Toto Wolff ed i suoi sanno perfettamente come e dove giocarle. Detto di Ricciardo che si è reso autore della “staccata del secolo” su Raikkonen, questo sì che è definibile un sorpasso “imbarazzante”, dato che il fuoriclasse sorridente della Red Bull sul traguardo aveva 70 metri di distacco, da Monza escono a testa altissima due giovani che faranno parlare ancora molto e bene di sé. Ocon ha confermato di essere il pezzo più pregiato tra gli “Junior Drivers” del Circus (e non a caso è sotto contratto con Mercedes per quello che si preannuncia un futuro prossimo molto interessante) e Stroll ha ricordato a tutti che i soldi di papà sono utilissimi per “esserci”, ma che per emergere ci vuole un “cuore” grande così. Per entrambi due capolavori di chrono, in una sessione di prove di qualificazione alluvionata entrata nel Guinness dei primati per l’estenuante “tira e molla” di Charlie Whiting nel ridare il via, tradottosi in 2 ore e mezza di ritardo. Per entrambi una gara estremamente efficace ed intelligente nel non incorrere in pericolosi “corpo a corpo”, nemmeno quando si sono trovati allo scontro diretto. Giovani, veloci e strategicamente impeccabili. In tutto questo, la gara vera dei “fast boys” Mercedes, Hamilton e Bottas, è durata una decina di giri: il tempo di salutare la compagnia e prendere il largo, all’insegna del “mantenete le posizioni” e del “massimo risultato con il minimo di fatica”, se è vero (come è vero) che si sono pure presi il lusso di ridurre del 10% la potenza delle loro quarte, efficacissime, power unit, in vista di future meraviglie da replicare. Guardando all’ultimo terzo di stagione ancora da giocare, l’incertezza comunque rimane, visto che i prossimi circuiti da affrontare dovrebbero dare ottime chances anche alla Ferrari. E dunque, speriamolo tutti, sarà un duello tra uomini prima ancora che tra automobili. Godiamoci lo spettacolo di una stagione finalmente aperta a qualsiasi pronostico.
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