Valentino Rossi: Nessuno come lui

 

A fine FP, in Qatar, Valentino fa nove giri con un passo gara più che buono, prima di un tempo ottimo da “time attack”, dopo Zarco, tra il 55″0 e il 55″3. Nonostante la caduta ad inizio sessione alla curva 13, Vale è secondo, staccato di 2 decimi dal francese (Yamaha Tech 3, 1’54”029), ottenendo così il suo miglior risultato di questi test nel deserto. A parte il giro veloce, VR46 ha migliorato di tanto il passo gara. Eppure appariva “afflitto” nelle prime ore dei test a Losail, affermando: “Dobbiamo lavorare sull’elettronica per migliorare l’accelerazione, bisogna trovare il modo di far lavorare bene le gomme”.

Il problema sono gli pneumatici. Dopo un Mondiale 2017  molto combattuto tra Ducati, Honda e Yamaha, perché i rendimenti delle gomme avvantaggiavano un team piuttosto che un altro, in particolare quando le temperature cambiavano, pare che adesso  la Casa di Iwata riparta dagli stessi problemi dell’anno scorso.

Dobbiamo ottimizzare assetto e bilanciamento per migliorare le cose. Questa è la cosa più preoccupante perché la Ducati va forte, la Honda pure e adesso davanti c’è anche la Suzuki: sono tutti veloci, noi dobbiamo lavorare molto“.

Ma Vale, suo primo titolo in 125 nel 1997, primo poi in ex-500, diventata classe MotoGp nel 2002, è l’esempio più lampante di longevità sportiva ai massimi livelli del Motorsport, ed è un “Animale da gara”. Quando le luci si spengono, non ce n’è per nessuno. Ne sa più di chiunque altro ed anche se potremo trovarci ad assistere a prove libere disastrose, nell’imminente stagione 2018, stiamo pur certi che ci regalerà gare strepitose.

Probabilmente, a parte il “mistero” per cui la Yamaha non chiama esperti di elettronica (Honda e Ducati hanno coinvolto la Magneti Marelli), Vale è “figlio” di una MotoGp in cui la meccanica “pura” la faceva da padrona e si lavorava di “polso destro”, non di software. E’ anche vero che il “nostro” non è più interessato, e forse non lo è mai stato, al “giro secco”, e quindi sono sempre poco probanti le sue prestazioni nei test invernali, da 21 anni a questa parte. Osservando poi cosa è in grado in fare la “domenica di gara”, sappiamo che Vale è “oltre” perché, sapendo sempre cogliere perfette strategie di gara, sa “tirar fuori” un risultato di grande prestigio, sia pure nelle peggiori condizioni possibili. Non soffermandosi neanche sulle qualifiche, al punto che in tanti, quando Rossi riesce a piazzarsi in prima fila nelle prove ufficiali, ormai “incrociano le dita”. Riconoscendo all’Astro di Tavullia la fenomenale capacità di fare rimonte da urlo, durante le quali si permette pure di divertirsi…

Si diverte così tanto che, anche se non ufficiale, gira la voce che Valentino Rossi sia ad un passo dal rinnovo con la Yamaha. L’ufficialità non c’è ancora, ma la fonte è piuttosto attendibile, trattandosi dello stesso “Doctor”. Al termine della prima giornata di test MotoGp a Losail, Rossi ha dichiarato: “Probabilmente correrò per i prossimi due anni”. L’occasione per quest’affermazione è giunta da una domanda rivoltagli sulla decisione di Hervé Poncharal (titolare del team satellite Tech 3) di lasciare la Yamaha a fine 2018: “Non me lo aspettavo – ha detto Valentino – avevamo pensato al suo team, sarebbe stato un bella opportunità per la VR46 (ed un suo possibile team MotoGp – ndr). Ma posso dire che nei prossimi due anni non faremo un team in MotoGP con Yamaha. Anche perché, probabilmente, correrò io. Quindi, eventualmente, se ne parla più avanti”.

Valentino sembrerebbe dunque intenzionato a correre fino a 41 anni. E la cosa non sorprende più di tanto chi lo conosce. Già Lin Jarvis, gran capo di Yamaha, lo aveva anticipato nei giorni scorsi al sito ufficiale della MotoGp: “Posso assicurare che nulla è stato firmato. Ma presumo che Rossi resterà con noi anche nel 2019, anche se abbiamo deciso di aspettare qualche test, forse anche qualche gara per definire l’accordo. Valentino ha l’intenzione e il desiderio di continuare, ma al momento non è chiaro se preferisce firmare per uno o due anni”.

Ed ora, in attesa del 18 marzo, quando la stagione di MotoGp 2018 prenderà il via in Qatar, a questo splendido Pilota quarantenne italiano non possono che giungere i nostri più fervidi ed innamorati “fingers crossed”. Grazie, Vale, dal profondo del cuore.

Autore dell'articolo: Marina Federico

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